Pittore italiano. Nel 1938, colpito dalle persecuzioni
razziali fasciste, fu costretto a lasciare Roma, nella quale operava, alla volta
di Parigi e di New York. In seguito, ha combattuto in Normandia, Belgio e
Germania, e solo nel 1948 ha potuto far ritorno in patria. La sua poliedrica
personalità artistica è maturata nel clima di rinnovamento che,
intorno al 1930, ha visto nascere la cosiddetta "scuola romana". Nell'arco della
sua densissima attività si è occupato anche di decorazioni murali
e di arte applicata, di scenografia e di scultura, di grafica e di arazzi,
sfoggiando un linguaggio, sempre nuovo, arricchito di interessanti recuperi
culturali. Sue personali sono state allestite nelle maggiori rassegne d'Italia e
del mondo (Ancona 1910 - Roma 1976).